La frazione di Bollone viene ricordata per la lunga tradizione di famiglie di carbonai che vi abitavano.
Molti contadini, infatti, si dedicavano periodicamente alla produzione del carbone con la tecnica tradizionale che prevede la costruzione della carbonaia “poiat” direttamente in bosco su piazzole appositamente costruite dette “giàl”. Il carbone, raccolto e racchiuso in sacchi, veniva settimanalmente portato a valle, da dove i “cavalèr” con i muli, e più tardi i “caretèr” con i carretti, lo trasportavano sulla Riviera del Garda per lo scambio con farina, tabacco e vari prodotti alimentari non reperibili in loco.
La frazione di Bollone si trova a un’altitudine di 822 m s.l.m. ed è raggiungibile percorrendo la strada comunale che ha inizio nei pressi degli edifici della località Molino di Bollone, dove sorgeva l’antico mulino del borgo.
All’ingresso del paese vi è una grande piazza, abbellita da un antico lavatoio, nella quale si inseriscono strette viuzze che quasi si sovrappongono.
Merita una visita la chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, edificata durante l’ultimo periodo della dominazione longobarda e ricostruita nel 1875, che conserva particolari e pregevoli vetrate colorate dedicate ai caduti e dispersi di Bollone durante il Secondo conflitto mondiale, oltre a oggetti sacri di notevole valore in argento ed ottone, risalenti al Cinquecento e Seicento.
L’architettura degli immobili presenta frequenti vicoli e cortili involtati.
Bollone, posto alle pendici del Monte Càrzen, è uno tra gli abitati più grandi del comune di Valvestino. Situato lungo un pendio a ridosso della montagna, è caratterizzato dalla presenza di prati, pascoli e orti circondati da meravigliosi faggi. Appena oltre l’abitato si apre una dolce balconata affacciata sull’intricato gioco di valli e monti della Val Vestino.
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