Magasa, Chiesa di Sant’Antonio Abate

Chiese di Val Vestino

Magasa è il centro abitato più grande della Val Vestino. All’ingresso del borgo spicca il campanile di granito alto 35 metri che è stato eretto nel 1768 e riporta sotto l’orologio la scritta latina “Unam time horam” (temi una sola ora).

Scatti: Cheleo Multimedia

Situata nel cuore del centro storico di Magasa, la chiesa non dispone di un sagrato, ma si distingue per la sua facciata a capanna con un porticato sul lato est che si affaccia a strapiombo sulla valle.

 

Artistico e unico in Val Vestino è il pavimento in pietra ammonitica rossa e gialla proveniente dalle cave di “Marmer” del monte Denervo. La zona presbiteriale è leggermente rialzata ed è arricchita da un coro in legno finemente intagliato che fu eseguito intorno al 1770 dall’intagliatore valsabbino Giovan Battista Boscaì da Vezzoli.

 

L’altare maggiore presenta una pregevole pala raffigurante l’incoronazione della Vergine con San Giovanni Battista, S. Antonio Abate e San Lorenzo, rispettivamente patroni della Valle, di Magasa e di Cadria, opera del pittore bresciano Francesco Savanni che la eseguì nel 1763 per incarico dell’abate magasino Giovanni Maria Zeni.
Una pala del 1800 presenta la Madonna del Rosario e, sempre su commissione del già menzionato abate, fu realizzata dal pittore Bartolomeo Zeni di Bardolino. Una pala di autore ignoto è dedicata a San Valentino prete e alle anime del Purgatorio, risalente al XVII secolo.

 

Ma la tela più importante, seppur di ridotte dimensioni, è quella della Madonna della Grazia o delle Grazie: fu donata alla comunità di Magasa dal Conte Carlo Ferdinando di Lodrone nel 1714, copia di un quadro presente in San Luca a Roma. Il Conte la fece realizzare appositamente durante una sua trasferta nella capitale.

 

Sul finire del XIX secolo, la chiesa venne dotata di un nuovo organo a canne, posto nella cantoria in controfacciata; l’organo venne recuperato dalla chiesa di San Martino di Gargnano. Potrebbe essere attribuito, in alcune sue parti, alla nota ditta Antegnati e fu adattato e ricostruito per la chiesa di Sant’Antonio Abate da Giuseppe Bonatti.

 

A Magasa si festeggia il Santo Patrono il 17 gennaio; la veneratissima Madonna delle Grazie il 2 luglio e, dal 1950, la Madonna Pellegrina nell’ultima domenica di novembre.

 

Particolare interesse riveste il Triduo, celebrato in onore del “Santissimo Sacramento e in suffragio e memoria dei defunti” il venerdì, sabato e domenica successivi alla festa del Santo Patrono Sant’Antonio Abate del 17 gennaio. Durante i tre giorni di preghiera sullo speciale apparato del triduo vengono accese 365 candele.

 

La realizzazione della complessa “Macchina del Triduo” è a cura della Confraternita del Santissimo Sacramento, costituita dal Sindaco, il Priore, l’Esattore dei Morti, due Triduari, due Petoc e due Petoche. Per montarla occorrono due giorni ed è costituita da una struttura sulla quale vengono montate le 365 candele che vengono accese dai Confratelli durante l’omelia del celebrante, coperti dietro l’imponente telo ricamato che viene sollevato quando tutte le candele sono state accese per onorare il Santissimo Sacramento.

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