Armo è un piccolo borgo ai piedi di un ripido pendio, che fino al 1915 faceva parte del territorio extra doganale dell’Impero Austro-Ungarico. Di quel periodo resta traccia nella fontana storica, nei pressi dalla piazza centrale.
Scatti: Cheleo Multimedia
Al limite inferiore del paese, preceduta da una piazzetta, sorge la chiesa dedicata agli apostoli Simone e Giuda Taddeo, originata in parte da un’antica cappella votiva. Il presbiterio, la sezione più antica dell’edificio, reca inciso sulla volta l’anno 1117.
La parrocchia di Armo fu istituita all’inizio del XVIII secolo, sostituendo le precedenti curazie locali. La costruzione della chiesa e il suo apparato decorativo furono finanziati dalla nobile famiglia dei Conti di Lodrone, feudataria di Valvestino e Magasa, che fece inserire il proprio stemma sul paliotto marmoreo dell’altare maggiore. Questo altare, realizzato nel 1724, reca lo stemma con il leone rosso in maestà, a testimonianza della donazione del conte Carlo Ferdinando di Lodrone, canonico della cattedrale di Trento. La chiesa, successivamente, fu ampliata e consacrata il 12 agosto 1837 da monsignor Giovanni Nepomuceno De Tschiderer. La pala nuova dell’altar maggiore, risalente al 1893, è opera del pittore Vanza di Cavalese.
Nel 1964 la parrocchia di Armo passò dalla diocesi di Trento a quella di Brescia. Tra il 1970 e il 1976, vennero aggiunti un altare e un ambone in legno sul presbiterio, davanti all’altare maggiore, mentre il battistero fu collocato in una nicchia laterale vicino all’ingresso principale.
La chiesa ha un impianto ad aula unica orientato a nord, con il campanile sul lato ovest che tende alla forma di torre con merli guelfi.
Curioso è il pulpito in legno, decorato con un braccio che impugna un crocifisso, tipico della tradizione trentino-austriaca. Dal lato dell’ingresso principale, un soppalco in legno risalente ai primi del ’900 è accessibile tramite una scala a chiocciola in ferro battuto. Nell’archivio si trovano i libri dei nati e dei morti che cominciano con aprile 1729, quelli dei matrimoni col 1910.
Ad Armo è ancora attiva la Confraternita del Cuore Immacolato di Maria, costituita nell’800 ed approvata il 15 dicembre 1872 dal Vescovo di Trento Benedetto Riccabona de Reichenfiels, su proposta del parroco di Turano Giuseppe di Giampietro e del curato di Armo Giovanni Battista Battisti. La Confraternita organizza il tradizionale Triduo del Corpus Domini, nel mese di giugno, ma soprattutto le celebrazioni per l’Assunzione di Maria. Di grande importanza devozionale, infatti, è la statua della Madonna Assunta posta su un trono, che viene portata in processione il 15 agosto lungo le strade e le vie della campagna di Armo. Durante la processione pomeridiana, preceduta dal triduo, la statua sul trono, accompagnata dagli antichi stendardi, viene portata a spalla da otto membri in tunica bianca della “Confraternita del Cuore Immacolato di Maria”. In passato sul sagrato della chiesa, un’ora prima della processione, si svolgeva il tradizionale “incanto delle vesti”, un’asta per assegnare gli abiti rituali ai confratelli che concorrevano per portare la statua.
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