Turano, Chiesa di San Giovanni Battista

Chiese di Val Vestino

La Chiesa di San Giovanni Battista è situata nella frazione-capoluogo del comune di Valvestino, in provincia di Brescia. Fa parte della diocesi di Brescia e della zona pastorale dell’Alto Garda.

Scatti: Cheleo Multimedia

La chiesa è posta su di una spianata con affiancato il cimitero, un tempo l’unico della valle, a cui giungeva una strada detta proprio «dei morti» che la collegava alla parte più alta della Val Vestino. L’edificio sacro sorge poco a valle dell’abitato di Turano, in una posizione isolata: l’ampio sagrato erboso, chiamato “Prato della Pica”, era il luogo dove i conti di Lodrone, signori della valle, pronunciavano o leggevano le condanne. Qui si riuniva anche il Consiglio di Valle per deliberare e amministrare la giustizia.

 

È considerata la più antica della Valvestino e le prime notizie risalgono all’Alto Medioevo, come risulta dal testamento del vescovo Nokterio di Verona del 15 novembre 928, dove viene citata come «Ecclesia Sanctae Mariae de Turano». Successivamente, fu citata in una bolla papale del 1186.

 

Tra l’XI e il XIII secolo fu edificata una nuova chiesa, ricostruita poi nel XVI secolo e ristrutturata nel XVIII. Nel 1720 fu realizzato l’altare maggiore in marmo, finanziato dal Conte Carlo Ferdinando di Lodrone canonico della cattedrale di Trento, del quale porta lo stemma col leone d’argento rampante, con la coda intrecciata in nodo d’amore, in campo rosso. Nella sacrestia vi è un ritratto di Sebastiano Paride di Lodrone.

 

Originariamente filiale della chiesa di Tignale, nel 1785 la chiesa di Turano rimase alla diocesi di Trento, mentre la pieve di Tignale passò alla diocesi di Brescia. Il 6 agosto 1964 la parrocchia di Turano, insieme a quelle di Armo, Bollone e Magasa, passò dall’arcidiocesi di Trento a quella di Brescia.

 

Sul campanile è scolpito lo stemma Scaligero.

 

Tra le cappelle laterali spicca quella dedicata a San Giovanni Battista, dove venivano celebrati i battesimi. È probabile che la dedicazione dell’antica chiesa a Santa Maria Assunta sia stata modificata in onore di San Giovanni Battista durante la ricostruzione cinquecentesca.

 

La cappella battesimale conserva tre pregevoli tele, quali la “Decollazione di San Giovanni Battista” e la “Madonna del Rosario” di Andrea Bertanza di Padenghe (1544-1628), nonché la “Madonna col Bambino” o “Madonna della Neve” di autore ignoto.

Dal 17 marzo 1983 è vincolata alla Sovraintendenza per i beni culturali, ambientali e architettonici di Brescia Mantova e Cremona.

 

La chiesa celebra ogni 5 agosto la festività di Nostra Signora della Neve, sua antica dedicazione: nei momenti più difficili, e più d’una volta, essa fu oggetto della consacrazione della Valle da parte dei suoi civici rappresentanti.

 

La penultima domenica di agosto si tiene la «Festa del Perdono» che risale all’anno 1166, quando Papa Alessandro III passò dalla Val Vestino inseguito dall’imperatore Federico Barbarossa, perché sostenitore dei Liberi Comuni e celebrò la messa nella Pieve di San Giovanni concedendo «l’indulgenza del perdono», ai tempi assai rara.

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