All’ingresso del paese si trova una piazza adornata da un antico lavatoio, da cui si diramano strette vie che sembrano sovrapporsi.
Scatti: Cheleo Multimedia
La chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, è di origine longobarda e fu edificata tra il VII e l’VIII secolo. Nella sua forma attuale fu costruita nel 1537 e poi riedificata nel 1875 dal curato Don Bartolomeo Iseppi. In precedenza, dal 1864 al 1870, ebbe come curato il celebre botanico don Pietro Porta.
Nel 1919 ottenne lo status di parrocchiale, separandosi dalla parrocchia di Turano insieme alla chiesa di Sant’Antonio Abate di Magasa.
La chiesa subì una ristrutturazione nei primi decenni del XX secolo e fu riconsacrata il 14 agosto 1960 dal vescovo di Trento, Monsignor Oreste Rauzi. Tra il 1971 e il 1979 venne installato un altare in marmo, posizionato davanti all’altare maggiore.
La facciata, a capanna e sobriamente intonacata, è posta a Nord, orientata secondo l’asse Nord-Sud ed è caratterizzata da un portale arcuato centrale. La chiesa è composta da un’unica navata rettangolare voltata a botte. L’interno è completamente intonacato e dotato di copertura voltata inferiore con tetto a falde.
Il presbiterio, di forma quadrangolare e leggermente rialzato, termina con un fondale absidale piano che ospita gli accessi alla sacrestia. Accanto alla chiesa si erge il campanile. Tra i dettagli di pregio vi sono le vetrate colorate dedicate ai caduti e dispersi di Bollone durante la Seconda Guerra Mondiale e oggetti sacri in argento e ottone risalenti al XVI e XVII secolo.
Ogni anno, l’ultima domenica di settembre, si celebra il Santo Patrono con una processione lungo le vie del borgo, portando a spalla la statua di San Michele Arcangelo, custodita in chiesa.
A Bollone si venera anche la Madonna Immacolata di cui si celebra la festa l’8 dicembre.
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